Il Counselling Sanitario
Il concetto di salute ha subito negli ultimi decenni un profondo cambiamento. Secondo l’O.M.S. la salute è “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o infermità”.
Questa visione evidenzia come il concetto di salute sia il risultato di un equilibrio complesso e sottile tra tre dimensioni dell’essere, quella biologica, quella psicologica e quella sociale in una visione olistica della salute stessa, collocata nello specifico contesto sociale.
Il concetto di salute globale, quindi, porta con sé una concezione della persona come unità psicofisica interagente con l’ambiente circostante che è il presupposto per “una promozione ed educazione alla salute”.
La costruzione di una relazione nuova tra operatore sanitario e paziente, con particolare riferimento alla cronicità, che determini una “alleanza terapeutica” è il modello che si sta sempre più valorizzando e che qualifica il processo di gestione congiunta (medico/infermiere/operatore sanitario – paziente) definendo ruoli, obiettivi e modalità per raggiungerli.
Questa dimensione interattiva tra professionista sanitario della cronicità e paziente, collaborativa e finalizzata ad affrontare le necessità, le difficoltà e le emozioni del paziente, rappresenta il nuovo modello nel trattamento della patologia cronica, dove l’impossibilità di guarigione e la durata della malattia per tutta la vita ridefiniscono gli obiettivi dell’intervento clinico, e determinano la necessità per il professionista di arricchire il suo bagaglio di conoscenze con abilità “nuove” come le capacità di comunicazione, di ascolto empatico e di counselling (Gentili et al.).
In questa visione olistica dell’individuo, nella cornice di un ampio concetto di salute, educare alla salute vuol dire proporre nuovi punti di osservazione, fornire strumenti nuovi per interpretare consapevolmente i propri bisogni, dare un’opportunità di individuare gli stili di vita più utili al raggiungimento di un più elevato stato di benessere.
Lungo la linea di confine tra l’educazione alla salute e la cura in senso strettamente terapeutico, si colloca il counselling, quale processo finalizzato a far emergere le risorse personali che ciascun individuo possiede al fine di aiutarlo a fronteggiare e gestire responsabilmente una situazione di difficoltà, rimuovendo gli ostacoli al cambiamento che spesso sono legati alla sfera emotiva o psicologica. Lo strumento principale dell’intervento di counselling è la creazione di un clima favorevole alla comunicazione, in cui possa svilupparsi una relazione di qualità tra due persone, counsellor e cliente, coinvolte in posizione paritetica, in una richiesta – offerta di orientamento, sostegno e guida.
Il counselling offre un’opportunità di esplorazione delle difficoltà relative a fasi di evoluzione e stati di crisi, facendo emergere le capacità dell’individuo di scegliere consapevolmente e autodeterminarsi rispetto ad una necessità di cambiamento.
In altri termini, fare counselling vuol dire supportare i meccanismi decisionali dell’individuo, aiutarlo a trovare la sua personale strada verso il cambiamento, attraverso un processo strutturato con delle regole proprie, obiettivi condivisi, dal momento della comunicazione della diagnosi, alla condivisione della terapia, alla fase di adattamento alla malattia, ed in ogni momento in cui si rilevi il bisogno della persona di un orientamento e di un supporto.